Il percorso unitario italiano aveva consegnato uno Stato giovane e ancora fortemente connotato dagli ideali risorgimentali. Tra questi, avevano grande popolarità le posizioni di Giuseppe Garibaldi, che da sempre vedeva la partecipazione attiva del popolo in armi per la costruzione e la difesa del nuovo Stato. Sulla spinta di questi impulsi, già nei primi anni del Regno erano state costituite diverse società di Tiro a Segno in molti comuni, ma fu nel 1882 durante il governo Depretis che venne promulgata la Legge 2 luglio 1882, n° 883 che istituì in Italia il Tiro a Segno Nazionale
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Il Tiro a Segno Nazionale, posto sotto la direzione del Ministero della Guerra e del Ministero dell'Interno, aveva lo scopo "di preparare la gioventù al servizio militare, di promuovere e conservare la pratica delle armi in tutti coloro che fanno parte dell'esercito permanente e della milizia."
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A seguito dell'entrata in vigore di questa norma, nel 1883 viene costituita la Società del Tiro a Segno Nazionale Mandamento di Mirano. E' la nascita della nostra Sezione, l'inizio di una storia ininterrotta, seppur complessa, che ci porta fino a oggi e che ci lega indissolubilmente alle vicende della nostra Nazione, al nostro territorio e ai nostri antenati, primi cittadini di quel giovane Stato.
Il Mandamento di Mirano inizia a operare, assolvendo le funzioni previste dalla Legge istitutiva del TSN. I tiratori vengono iscritti e suddivisi secondo tre differenti ruoli:
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Nel frattempo, la competenza sul Tiro a Segno Nazionale passa interamente al Ministero della Guerra e gli esercizi di tiro a segno hanno valore anche per poter richiedere il porto d'armi. E' evidente in questi primi anni il carattere prettamente paramilitare dell'attività del TSN, comprovato anche dalla tipologie di armi impiegate e dalle modalità di esecuzione del tiro: ci si esercita con i fucili di ordinanza dell'esercito, "secondo le istruzioni in uso per l'esercito". Le stesse gare di tiro, che si svolgono obbligatoriamente ogni anno, seguono le medesime linee di impostazione militare. I fogli di tiro dell'epoca, conservati dalla Sezione, testimoniano le esercitazioni periodiche cui si sottoponevano i nostri concittadini, fino alla vigilia della Prima Guerra Mondiale.
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Durante il Primo conflitto mondiale, il territorio di Mirano e dei dintorni è sede di comandi militari e centro di addestramento. Per l'intero periodo 1915-1918, il campo di tiro è occupato e utilizzato dalle Autorità Militari con truppe di seconda linea, per il loro addestramento al tiro. L'utilizzo intensivo dovuto alle esigenze belliche e i furti di materiale, hanno causato un rapido deterioramento delle infrastrutture, tale da rendere il poligono inutilizzabile al termine della guerra, quando viene riconsegnato al Comune e alla Società Mandamentale.
Nel periodo a cavallo tra le due Guerre Mondiali, tra gli anni '20 e '30 del Secolo scorso, muta ancora il quadro giuridico del TSN, che passa ora sotto il controllo diretto della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Le Società di Tiro a Segno diventano Sezioni del Tiro a Segno Nazionale: i loro terreni e i loro beni diventano proprietà del Demanio, concessi in uso alle Sezioni.
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In questi anni, la Sezione di Mirano deve innanzitutto riprendersi dai danni causati dalla Grande Guerra. I documenti testimoniano un lungo periodo (1919-1928) durante il quale la Presidenza di allora riesce a rimettere in piena operatività il campo di tiro, secondo le caratteristiche e le disposizioni richieste dalle esigenze dell'epoca.
Da quel momento la Sezione riprende a svolgere i propri compiti istituzionali secondo le leggi del periodo. Le attività di tiro si svolgono sempre con le armi d'ordinanza, nel poligono di tiro sulla distanza massima di 300 metri.
La Seconda Guerra Mondiale segna una drammatica cesura nella storia del nostro Paese, delle sue Istituzioni e della società civile in tutti i suoi corpi.
Questo vale anche per il TSN e per la nostra Sezione. Le necessità generali di rifondare il Paese su nuove basi e le priorità dettate dalle esigenze della ricostruzione dopo le devastazioni del conflitto determinano anche un ripensamento del Tiro a Segno Nazionale, con un nuovo intervento sul quadro giuridico che lo regola.
Il TSN torna nuovamente alle dipendenze del Ministero della Guerra (poi Ministero della Difesa) e viene posto per la prima volta insieme all'Unione Italiana Tiro a Segno sotto un unico organo nominato con Decreto Ministeriale: il Consiglio provvisorio di amministrazione del TSN e della UITS. Le nuove disposizioni mantengono comunque sempre in capo al Tiro a Segno le competenze istituzionali, che perdono il loro carattere paramilitare in favore dell'aspetto della pubblica sicurezza. All'Unione Italiana Tiro a Segno, sotto la dipendenza del CONI, spettano il controllo e lo sviluppo della parte sportiva.
Cambiano progressivamente anche le armi, le modalità e le specialità di gara: si abbandonano le armi d'ordinanza per adottare calibri minori (e meno costosi), le armi e le dotazioni diventano sempre più specificamente progettate per le competizioni sportive.
Anche le strutture della Sezione devono quindi adeguarsi alle nuove esigenze, subendo importanti trasformazioni: le linee di tiro per armi lunghe vengono portate alla distanza di 50 metri (per adeguarle al tiro con carabine cal. 22 LR), vengono realizzati gli stand di tiro per pistola a 25 metri e nel tempo si realizzano le linee a 10 metri per le armi ad aria compressa. In questa realtà i nostri tiratori riprendono a esercitarsi e danno vita a un sodalizio coeso e proficuo di risultati. La compagine sportiva non tarda ad affermarsi in campo nazionale, ottenendo ottimi risultati grazie all'impegno e al duro lavoro, che vedono il loro culmine con il riconoscimento della Stella d'Argento al Merito Sportivo tributata dal CONI alla nostra Sezione.
A fianco del forte impulso all'attività sportiva svolta sotto la direzione dell'UITS, la Sezione continua a svolgere i propri compiti istituzionali per i quali è stata costituita, attinenti ora prettamente all'attività di istruzione di quanti richiedono il porto d'armi e di quanti prestano servizio armato presso enti pubblici o privati (Guardie giurate e operatori di polizia municipale).
L'attività e la gestione del poligono sono tuttavia ancora disciplinati, oltra che dalle Leggi di Pubblica Sicurezza, anche dalle leggi sull'ordinamento militare, dato che la Sezione, come tutto il TSN è sempre soggetta al controllo del Ministero della Difesa, cui appartengono il terreno dove risiede la Sezione e le sue infrastrutture.
I primi anni del nuovo millennio vedono mutare ancora il quadro giuridico e istituzionale di riferimento. Le varie leggi di riforma che si susseguono negli anni coinvolgono anche UITS e Sezione del TSN, le quali adottano un modello di gestione basato sugli strumenti di diritto privato. La nostra Sezione intraprende un percorso di
A fianco del forte impulso all'attività sportiva svolta sotto la direzione dell'UITS, la Sezione continua a svolgere i propri compiti istituzionali per i quali è stata costituita. Ora questi perdono ogni carattere militare o paramilitare: attengono infatti all'attività di istruzione di quanti richiedono il porto d'armi e di quanti prestano servizio armato presso enti pubblici o privati (Guardie giurate e operatori di polizia municipale).
L'attività e la gestione del poligono sono tuttavia ancora disciplinati, oltra che dalle Leggi di Pubblica Sicurezza, anche dalle leggi sull'ordinamento militare, dato che la Sezione, come tutto il TSN è sempre soggetta al controllo del Ministero della Difesa, cui appartengono il terreno e le infrastrutture dove risiede la Sezione.
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